Tra socialismo e riscatto meridionale
La visione di Pisacane di un Sud protagonista, rimane ancora attuale, perché noi più di altri, comprendiamo le sofferenze degli oppressi e degli sfruttati.
La nostra attualità sembra contornata da strani condizionamenti, dettati da un fuorviante processo di revisionismo storico, un insensato tentativo di far riemergere teorie e interpretazioni già largamente superate.
Da tempo ormai ascoltiamo, sbalorditi l’avvenire di alcune dinamiche socio-politiche che stanno interessando tutta l’Italia; spinte secessioniste giungono dal settentrione italiano, rivendicazioni filo leghiste che premono per un indipendentismo settentrionale, che rinnega l’integrità della storia patriottica italiana, o forse non la conosce nemmeno cosi bene.
Non starò certo a rammentare come “l’Unità” si realizzò, sotto l’egida espansionistico della casata Savoia, circondata dall’oppressiva presenza delle potenze europee, vede nella conquista dello stivale un’opportunità, per consolidare il suo piccolo regno. un’occosione colta al volo con abile strategia e potenza militare, favorita dall’audace ideaa di chi sognava l’Italia socialista e repubblicana.
Necessario diviene, a questo punto, descrivere l’importanza e ruolo svolto dal socialismo e dei suoi interpreti, nelle vicende storiche che hanno caratterizzato l’aspetto teorico del Risorgimento italiano, specie nel fenomeno insurrezionale che interessò l’intero meridione.
Carlo Pisacane, eroe risorgimentale e meridionale, era pienamente convito che l’azione per la costruzione dell’unità del paese, fosse prerogativa delle masse popolari del meridione, della volontà di conquistarsi libertà e giustizia sociale; Un Sud capace di essere guida del processo di unificazione, esempio effettivo come l’impulso rivoluzionario, la volontà di assicurare libertà politiche e sociali, siano riuscite ha sovvertire il potere dominante liberando l’intero meridione dalla dominazione borbonica. Il popolo meridionale insorse contro l’oppressione dei regnanti, per ottenere ciò che di diritto gli spettava, terra, libertà e giustizia sociale.
La rivoluzione meridionale però, come la storia racconta, fu forse tradita, forse salvata dalla guerra civile, o forse venduta, ma sicuramente fu dapprima trascurata e poi dimenticata; l’iniziativa libertaria meridionale, non ebbe la forza di trasformarsi in un vero progetto politico, frizionata da dalla prerogative sabaude di favorire i loro interessi nei territori primigeni e più vicini alle potenze europee.
La visione di Pisacane di un Sud protagonista, rimane ancora attuale, perché noi più di altri, comprendiamo le sofferenze degl’oppressi e degli sfruttati.