Solidarietà e mutuo soccorso: il Socialismo unica via
Grave e delicatissimo, il periodo che l’intera umanità sta attraversando. Un nemico diverso, invisibile ci denuda di tutte le nostre convinzioni palesando la fragilità di essere deboli e impotenti dinnanzi alla non conoscenza, alla non padronanza del tutto.
Un periodo in cui l’uomo, fuor d’ogni dubbio, deve riscoprire valori da tempo sopiti, forse dimenticati; principi che rinsaldano antiche relazioni sociali, forme di cooperazione e solidarietà che sono da sempre alla base del convivere comune. Proviamo, ad esempio a dimenticare la rigorosa didattica hobbesiana, che rappresenta di certo un modo di ragionare sull’organizzazione sociale, secondo cui la legge della vita si compendia nella lotta tra le specie e tra gli individui all’interno della stessa specie; linea che porta a riconoscere l’ineluttabilità dell’affermarsi dei più forti; solo per un momento però, cerchiamo di avere una visione del mondo svuotata da ogni forma di odio e competitività generate dalle pulsioni del capitalismo sfrenato.
Demistificare il darwinismo sociale è un compito estremamente complesso, specie in una società estremamente violenta, il filosofo russo Pëtr Alekseevič Kropotkin propone un modello semplice che in questo periodo può senz’altro aiutare a comprendere l’importanza della solidarietà.
Se poniamo “lo stato di natura” come esempio comparativo, studiando gli animali non solo in laboratorio ma anche nel loro habitat naturale, è possibile classificare due elementi: la lotta per la sopravvivenza che presuppone un comportamento e una relativa azione violenta e il mutuo soccorso che lascia intuire la concreta esistenza di una forma di cooperazione e tutela comune anche nel mondo animale.
È legittimo perciò asserire che “la socialità(il mutuo soccorso) è una legge della natura tanto quanto la lotta reciproca”(P.K) ma differiscono nelle progressiva capacità evolutiva, in quanto gli animali che si aggregano e sviluppano forme di mutuo soccorso hanno maggiore probabilità di sopravvivenza rispetto a chi non mostra forme di “solidarietà”. L’ipotesi dunque che regge la tesi contrattualistica secondo cui l’uomo sia possessore inconsapevole di una forma primigenia di odio reciproco e necessita forme di domesticazione, non solo è menzognera, creata per soggiogare le masse ”Autorità e servilismo vanno di pari passo”, ma è soprattutto poco produttiva nell’ambito dell’organizzazione sociale.
L’attualità disarmante del socialismo mostra la strada verso un società in cui la solidarietà e il mutuo soccorso fra gli uomini siano presupposti fondativi:
“A ogni grande avvenimento storico corrisponde un’evoluzione della morale umana.”