San Francesco di Paola, patrono della Calabria e difensore degli oppressi
Cultura e Società

San Francesco di Paola, patrono della Calabria e difensore degli oppressi

San Francesco da Paola, il santo ricordato oggi, deve il nome al suo omonimo vissuto ad Assisi secoli prima. Nel 1416 infatti i suoi genitori chiesero a san Francesco la grazia di un figlio, nonostante l’età avanzata. Il 27 marzo nacque a Paola (oggi in provincia di Cosenza) il bambino che avrebbe poi fondato l’Ordine dei Minimi.
Da piccolo ricevette un’altra grazia da San Francesco: i genitori fecero voto di farlo vivere in un monastero francescano per un anno, se il santo lo avesse salvato da una grave infezione all’occhio. Il bambino guarì miracolosamente, e così iniziò la sua prima esperienza monastica. Concluso l’anno, studiò le altre modalità di vita consacrata per poi ritirarsi come eremita in un luogo impervio. Nel tempo molte persone si unirono a lui e, nel 1452, l’arcivescovo di Cosenza concesse l’approvazione diocesana all’Ordine dei Minimi. Francesco si dedicò con i suoi discepoli alla preghiera e all’aiuto dei bisognosi, compiendo anche diversi miracoli. Oltre alle numerose guarigioni, il miracolo più ricordato è l’attraversamento dello Stretto di Messina a piedi, camminando sulle acque.

Durante il viaggio, Francesco fu accolto trionfalmente a Napoli da una folla incredibile e da re Ferrante, che gli offrì un vassoio pieno di monete d’oro per costruire un convento in città; ma egli rifiutò e prendendo una di quelle monete, sotto gli occhi del sovrano la spezzò con le dita, facendone sprizzare sangue: «Sire», esclamò, «questo è il sangue dei tuoi sudditi che tu opprimi e che grida vendetta al cospetto di Dio».

La sua fama si diffuse in tutta Italia e giunse fino in Francia, dove venne chiamato dal re Luigi XI che desiderava essere guarito dal santo. Francesco trascorse l’ultima parte della sua vita in Francia, morì nel Castello di Plessis-lez-Tours il 2 aprile 1507, all’età di 91 anni. Patrono della Calabria, protegge i naviganti, i bagnini, i pescatori e gli eremiti, è inoltre invocato contro gli incendi, la sterilità e le epidemie. Nell’iconografia i suoi attributi sono il bastone, il mantello e il libro della regola.

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