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Rende. Il Sindaco Manna indagato per corruzione dopo le accuse di Petrini

Una nuova vicenda giudiziaria si abbatte sul Comune di Rende. L’accusa, che vede interessato il Sindaco Marcello Manna e l’avvocato Luigi Gullo, è quella di aver corrotto un magistrato con l’obiettivo di condizionare dei processi che interessavano un boss del cosentino.

Il reo confesso, Marco Petrini, giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, ha raccontato agli inquirenti delle presunte somme di denaro ricevute dal Sindaco di Rende Marcello Manna e dall’Avvocato Luigi Gullo, altro noto esponente del foro cosentino, per condizionare il processo che vedeva accusato per omicidio un boss della mafia cosentina molto noto nel territorio rendese. Le somme si aggiravano intorno ai 7500 euro in contanti, consegnati in più trance dai due indagati.

L’indagine, denominata Genesi e condotta dalla Procura di Salerno, ha però avuto delle fuoriuscite di notizie negli scorsi mesi. La domanda da porsi è: come mai c’è stata una fuga di notizie che anticipava le vicende che si sono concretizzate nella giornata di ieri? Probabilmente, l’avvocato Manna ha un potere non indifferente nei palazzi della giustizia, visto anche il ruolo che ricopre nella società civile, si può benissimo ipotizzare che, la fuga di notizie, serviva al Sindaco per poter prepararsi allo scontro frontale con la Procura di Salerno.

Il giudice, reo confesso, Marco Petrini, sarà interrogato in sede di incidente probatorio nelle prossime settimane per gli episodi descritti. L’inchiesta, denominata Genesi, che ha portato all’arresto del magistrato catanzarese, ora detenuto ai domiciliari, verrà condotta dal procuratore aggiunto di Salerno Luca Masini.

 

 

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