Rende è ancora caos vaccini. La denuncia di Daniela Ielasi (Filo Rosso)
Stamattina sono passata dal Parco Acquatico di Rende dove il Comune di Rende ha aperto due giorni fa un punto vaccinale “per accelerare la campagna di somministrazione sul territorio”. Un’iniziativa benedetta dalla visita del presidente FF della Regione e dal commissario dell’Asp di Cosenza, “un grande risultato per la nostra regione – parole di Spirlì – esempio efficiente di sinergia tra enti. Da qui parte in maniera spedita la seconda fase”.
Tanto spedita non mi pare, in realtà: il giorno dopo il punto vaccinale è chiuso, ed è chiuso anche stamattina, forse aprirà domani, chi lo sa? I cittadini si dovrebbero informare ma le istituzioni dovrebbero informare: chi ha la responsabilità di gestire una “campagna” vaccinale, deve preoccuparsi prima di tutto di pubblicizzare, promuovere, tranquillizzare, oltre che di organizzare in maniera chiara, seria, ordinata e costante la somministrazione.
Invece non si capisce chi gestisce le prenotazioni, se una piattaforma, quattro centralini diversi, l’assessore o l’operatore volenteroso della ProCiv che ho visto girare due giorni fa con carta e penna. Con carta e penna si era “prenotato” il signore ultraottantenne che ho incontrato stamattina davanti al Parco chiuso, accompagnato dal figlio al suo secondo secondo giorno di permesso a lavoro (a vuoto). “Venite giovedì alle 9:30″ gli avevano detto, poi evidentemente hanno cambiato idea senza avvisarlo.
Altro che spedita, questa seconda fase è improvvisata e preoccupante