Rende: De Rose propone al Consiglio comunale di sostenere il Ddl Zan
Il DDL Zan (contrasto all’omo-bi-lesbo-transfobia e/o abilismo) mira ad introdurre una modifica agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, con l’individuazione di una fattispecie di reato ad hoc per tali discriminazioni, alla stregua di quanto già avviene per le discriminazioni razziali, con le quali sono accomunate dalla medesima matrice di odio. Già approvato alla Camera dal governo Conte, il DDL è oggi ostacolato da un’attività ostruzionistica da parte di alcune forze di governo e di opposizione del governo Draghi, che ne rallenta o impedisce l’iter legislativo in Senato.
Per sostenere la celere approvazione del DDL in Senato, Rende può fare la sua parte, approvando in Consiglio comunale un documento che solleciti il Legislatore all’approvazione del DDL Zan. Rende che ha dimostrato negli anni di essere una comunità accogliente ed inclusiva, attenta al pieno riconoscimento delle diversità di qualsiasi natura, potrebbe oggi, in coerenza con i principi che ispirano il senso civico di questa comunità, compiere un ulteriore gesto di sostegno per la celere approvazione del DDL Zan,
occasione anche per rimarcare con forza il rigetto da parte della nostra comunità di ogni forma di discriminazione anche con riguardo al genere delle persone ed i loro orientamenti sessuali. D’altra parte, occorre rammentare, che il Comune di Rende già da molti anni risulta aver aderito alla rete RE.A.DY, (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), che conta oltre un centinaio di Enti Locali di tutta Italia. Con l’adesione alla Rete, a suo tempo, Rende ha condiviso la Carta d’Intenti la quale prevede che la Rete di istituzioni aderenti si ponga “come soggetto attivo per il riconoscimento dei diritti delle persone LBTBQI nei confronti del Governo centrale, sulla base delle numerose affermazioni contenute nelle risoluzioni e nei trattati dell’Unione Europea”.
La proposta di approvazione di un documento condiviso anche dal consiglio comunale di Rende risulterebbe, pertanto, pienamente coerente con la sua adesione alla rete RE.A.DY, (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) nonché utile a ribadire il rifiuto verso ogni discriminazione.
Massimiliano De Rose
Open-politica aperta Rende