Rende: Chi è Arintha? Se chiedessimo oggi ai giovani Rendesi, cosa ci risponderebbero?
Cultura e Società

Rende: Chi è Arintha? Se chiedessimo oggi ai giovani Rendesi, cosa ci risponderebbero?

Rende: Chi è Arintha? Se chiedessimo oggi ai giovani Rendesi, cosa ci risponderebbero?

Esiste una leggenda non supportata da fonti scritte, le poche e confuse narrazioni sono state sempre tramandate di generazione in generazione, oggi sono sempre meno “i nonni” che raccontano della bellissima principessa e del suo tesoro che poteva essere ritrovato solo attraverso indicazioni precise svelate in sogno al prescelto.

La figura di Arintha è sempre stata associata alla nascita di Rende, secondo Dionisio di Alicarnasso, intorno al VII secolo a.C., Licaone, re degli Arcadi, divise il suo regno fra i suoi 50 figli, ma due di questi, Enotro e Paucezio, non furono soddisfatti dell’eredità ricevuta e decisero di partire in cerca di nuove terre, con loro partirono molti altri greci e una loro sorella di nome Arintha. Nei pressi delle coste italiane i fratelli si divisero, Paucezio sbarcò in Puglia colonizzando Bari e Taranto; Enotro con Arintha e il grosso delle navi, proseguirono il viaggio e sbarcarono nei pressi del basso Tirreno Cosentino. Continuarono per giorni il loro cammino sulla terra ferma e arrivarono nella località oggi chiamata “Guardiula” nella frazione di Nogiano, il paesaggio gli ricordava molto la loro patria, tanto che decisero di fermarsi. Arintha galoppando sul suo cavallo, delimitò quelli che sarebbero stati i confini del loro insediamento; dopo poco tempo però, la principessa sfortunatamente morì e la sua salma fu sepolta, sempre nell’attuale frazione di Nogiano, ai piedi di una rupe chiamata ancora oggi “ a timpa d’Arintha”.

Il fratello Enotro distrutto dal dolore, per non allontanarsi dalla tomba dell’amata sorella, decise così di stabilirsi sulla collina di fronte al luogo di sepoltura, qui fondò il primo agglomerato di primitive abitazioni, l’odierno Rende Centro Storico. Pur non esistendo alcuna evidenza storica che provi il legame tra Rende e Arintha e soprattutto l’esistenza della sorella di Enotro, i Rendesi hanno sempre voluto credere che leggenda e realtà si fondessero. A testimonianza di questa convinzione intitolarono a lei alcune strade del Centro Storico: “Via Bella Arintha” e “Vico Bella Arintha”.

Ancora oggi il suo nome riecheggia nel territorio, è importante perciò conoscerne la provenienza cosi da poter continuare a tramandare, da buoni Rendesi, questa meravigliosa leggenda.

 

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