La recente competizione elettorale ha messo a nudo tutto i retroscena, le strategie i tradimenti e le  invidie ormai da troppo tempo sopite, ma mai dimenticate. E nel marasma assoluto del centrosinistra calabrese emergono le solite attitudine egoistiche e individualiste; il rancore prevale su ogni tentativo di realizzare una progettualità condivisa e duratura, i testimonial della sinistra calabrese hanno perso il senso della collettività e dell’organizzazione.

In questa mia personale disamina ho preso in considerazione alcuni fattori: in primis, l’ardente astio fra gli Adamo’s  e Carlo Guccione; quest’ultimo ricorderete bene,  è stato uno dei maggiori oppositori alla ricandidatura di Mario Oliverio, cosa mai perdonata dai “coniugi”,  che vedendo bruciato il loro asso nella manica sono sprofondati in un atipico silenzio.

Il secondo fattore è la vendetta , piatto che va servito freddo; ed è cosi che l’obiettivo diventa far perdere qualcuno piuttosto che vincere, e chi c’è andato di mezzo è il fedelissimo Guglielmelli.

In poche parole se qualcuno ha interesse nel leggere e comparare i voti, noterà che l’ostruzionismo nel fermare “qualcuno” che ha visto comunque dimezzato il suo consenso, si è concretizzato nel riversare parte dei consensi in quei canditati, che avrebbero potuto superare Guccione nella sua stessa lista, ma purtroppo alla fine non è andata secondo le previsioni.

E Guglielmelli? I coniugi sapevano benissimo di non poter battere Aieta, ed il sacrificio del loro fedelissimo però a nulla è servito.