Partite IVA e lavoratori autonomi fuori da ogni tutela
Fonte: HuffingtonPost Italia
Il Coronavirus non risparmia nessuno, soprattutto Partite IVA e Lavoratori Autonomi, esclusi per l’ennesima volta da qualsiasi forma di tutela. Professionisti, piccoli imprenditori, freelance, che hanno la colpa di non essere interessanti per la politica, da 25 anni, anche se sono milioni: 3,9 persone fisiche su oltre 6 di Partite attive. Per questo Governi (tutti) e Sindacati (tutti) hanno continuato a difendere lavoro dipendente e industria manifatturiera, mentre il Paese stava andando da un’altra parte, ignorando che il presente e il futuro dell’Italia è il terziario: turismo, cultura, ricerca, innovazione, creatività, digitale, nuove forme di mobilità. Se la Fornero fosse stata una Partita Iva, avrebbe probabilmente pianto di più.
Hanno poi spinto i giovani ad aprire una posizione contributiva che non solo non li protegge, ma li penalizza ai fini pensionistici rispetto a ogni altra categoria o specie vivente. Una gabbia che non dà futuro.
Senza poter accedere ad ammortizzatori sociali, addirittura con penalizzazioni assurde nel caso dei lavoratori dello spettacolo Ex Enpals, che hanno difficoltà a vedere riconosciuti persino i pagamenti effettuati. Del resto l’APE Social, cioè lo strumento di accompagnamento alla Pensione di Lavoratori Non Occupati (63 anni, con 30 anni di versamenti) è stato riconosciuta solo ai “lavoratori dipendenti”, gli unici sempre tutelati tra scalini e scivolamenti. A discapito dei “parasubordinati”, che difficilmente vanno in pensione, e mai con lo stipendio da colonnelli divenuti Generali.
Le Partite IVA non vivono sulla Luna.
Sono quelli che impaginano o scrivono le pagine web che hai visto oggi, realizzano campagne pubblicitarie o permettono agli eventi di andare in scena o al teatro di accendere le luci. Traducono i tuoi libri, progettano la tua casa o la app che hai sul cellulare, o disegnano i tuoi abiti o il palco del cantante che ami tanto. Li trovate seduti nei coworking di Talent Garden (che fa figo invitare ai talk), negli stages di Ninja Marketing, (che guarda avanti, mentre il Paese guarda da un’altra parte), senza che nessuna volontà politica li abbia mai aiutati strutturalmente a crescere.
Non solo. Tutti, oggi, hanno perso commesse e ci vorranno mesi per riottenere lavoro e garantirsi i futuri pagamenti (90 gg. fine mese data fattura), ma saranno ovviamente penalizzati dalla ruota dei pagamenti, perché in una difficoltà come quella che stiamo vivendo, ogni azienda puterà a difendere solo se stessa.
Non hanno sicuramente le spalle forti e il “fieno in cascina”, ma solo un muro di versamenti e obblighi fiscali impossibili da affrontare che avanza come uno Tsunami, in un sistema che prevede addirittura di anticipare i versamenti dell’anno successivo, ingabbiandoli in studi di settore. Se poi avessi mai scelto di aderire a una rottamazione delle cartelle esattoriali, o hai avuto la disgrazie di accedere a un mutuo, il tuo futuro è segnato.
Ma la politica, quella vera, ha una coscienza e una dignità? Perché le Partite Iva sono le uniche che non si possono né ammalare nè invecchiare. Lo sanno bene i pochi soggetti attivi su questi fronti, come Acta, l’associazione dei Freelance, la prima che ha saputo alzare la voce. Che dovrebbe diventare un coro.
E’ possibile immaginare, almeno questi mesi, un pacchetto di 4 interventi?
1) Sospensione dei versamenti fiscali, ma anche dei contributi per rottamazione concordata
2) Sospensione dei muti o delle rate per prestiti o finanziamenti
3) Equiparazione anche per la gestione separata di un trattamento assimilabile alla cassa integrazione
4) Tutela in caso di malattia o di gravidanza.
Il resto, è una mascherina.