Memoria Socialista: In ricordo di Giovanni Tursi Prato
di Sergio Tursi Prato
10.2.1997-10.2.2020. Caro Papà
Oggi ricorrono i 23 anni dalla tua tragica dipartita,dovuta al secondo intervento chirurgico a cuore aperto e l’immagine del monitor della clinica,da cui ci hai salutato sorridente subito dopo l’intervento chirurgico,per poi spegnere definitivamente gli occhi non la potrò mai dimenticare.
Tutto passa,tutto si cancella,tranne il ricordo,per cui questa volta ho scelto la foto della “giornata socialista di Casole Bruzio” del 31.3.1985,quando ti candidasti per la seconda volta al Consiglio Regionale Calabrese,riportando 8.000 voti di preferenza,da solo contro tutte le “correnti” interne del P.S.I.
L’On. Giacomo Mancini senior ti definiva“la mosca bianca del Partito”,altri il “galantuomo della politica”.Sei stato onesto,libero e ben voluto da centinaia di compagni ed amici in tutt’Italia ed anche all’Estero. Hai fatto per dieci anni anche l’Assessore Provinciale ai Lavori Pubblici,lasciando dappertutto tracce indelebili della tua azione istituzionale del riformismo del fare.
Un destino cinico e baro ti ha portato via quando avevo 33 anni e non hai potuto godere delle cose belle della vita,come il matrimonio con Eugenia e la nascita di Martina e di Andrea. Con entrambi parlo sempre di te,del nonno forte,stimato,importante ed autorevole,che ha contribuito a fare la Storia della UIL e del P.S.I. Calabrese,ma che purtroppo non hanno mai visto.
Per quanto mi riguarda continuerò ad onorare la tua memoria,consapevole del fatto che l’uomo che non conosce la sofferenza non può conoscere né la tenerezza dell’umanità né la dolcezza della commiserazione.
Ciao Papà,continua da lassù a seguire il mio cammino di vita.