La sfida tra Conte e Renzi continua, cosa succederà adesso?
La crisi innescata da Italia Viva
L’attenzione dei media nazionali e degli attori politici italiani è tutta concentrata nella crisi politica che si sta consumando nel paese. Dopo l’ultimatum al Senato di Italia Viva, alias Renzi, il partito del gioiello di Rigano ha ritirato i suoi dall’esecutivo, annunciando in conferenza stampa alla Camera dei deputati le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti e del sottosegretario Scalfarotto a seguito della discussione in Cdm del Recovery Plan, dove Iv si è astenuta sul voto sancendo di fatti l’inizio della crisi.
Renzi Vs Conte
Dopo la mossa di Matteo Renzi, Giuseppe Conte, l’attuale Premier, ha deciso di parlamentarizzare la crisi ponendo la questione di fiducia sulla risoluzione n° 6/00167 alla Camera, ottenendo la maggioranza assoluta, e sulla risoluzione n° 1 al Senato, ottenendo la maggioranza semplice dei voti. La fiducia è stata ottenuta in extremis con il voto dei due senatori Ciampolillo e Nencini, rispettivamente Gruppo Misto e PSI, voto che però non ha blindato il Senato con una maggioranza di tipo assoluto: 156 i favorevoli su 320 aventi diritto. Il governo ha così ottenuto la fiducia alle due Camere grazie alla base PD-M5s-LeU, agli uscenti da Forza Italia, al PSI e a qualche costruttore (demolitore, dipende dalle parti) del Gruppo Misto. Dopo aver appurato che il governo si era indebolito, Conte ha continuato la sua ricerca di costruttori/demolitori riferendosi al Centro Democratico di Tabacci per ottenere la quota di senatori mancanti.
E adesso?
La discussione tra Tabacci e il governo sembra però essersi arenata, dato che il Bruno del Centro Democratico, in un incontro con Di Maio, ha proposto le dimissioni del Presidente del Consiglio per un auspicato Conte-ter da ricercare in Parlamento. La sfida potrebbe risolversi mercoledì 27 gennaio quando il Guardasigilli Alfonso Bonafede presenterà la relazione sullo stato della giustizia in Italia alle camere, relazione su cui Italia Viva ha già annunciato che voterà contro. Il voto sulla giustizia sarà verosimilmente il voto che sancirà la tenuta del Governo Conte II o la sua dipartita. In tutto il marasma politico il centrodestra anche sembra spaccarsi. Berlusconi, da buon tessitore com’è, chiede un governo di unità nazionale, mentre Salvini dichiara di essere contrario ad un governo con il PD a Non è l’Arena di Giletti, traducendo: elezioni subito. Possiamo solo dire per certo che questa sarà la settimana decisiva per l’esecutivo.