La lotta paga: FE.MIN. ottiene l’incontro con il commissario Longo
Il collettivo femminista FEM.IN. ottiene l’incontro con il Commissario ad acta per la sanità calabrese Guido Longo
L’8 Marzo, in occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne, il collettivo femminista FE.MIN. cosentine in lotta, ha occupato simbolicamente la sede fantasma – tra tutti gli spettri che ci contraddistinguono come regione – dell’ASP 4 di Serra Spiga, nonché sede, sempre eterea, dell’USCA. Le motivazioni dell’occupazione sono state sia di carattere generale che specifico. Per quanto riguarda le prime, FE.MIN. è da sempre in prima linea contro le precarietà, i soprusi e le inadempienze del sistema politico/mafioso/burocratico che caratterizza la PA e la classe dirigente calabrese, sistema che si ripercuote inesorabilmente sulla società tutta. Visto il periodo di emergenza sanitaria la lotta del collettivo è iniziata dagli scandali riguardanti le ASP, scandali come le cliniche private accreditate dalle aziende sanitarie, cliniche private di proprietà di imprenditori che del clientelismo hanno fatto pratica quotidiana, e con cui hanno racimolato utili milionari con soldi pubblici tramite i trasferimenti fatti dalla Regione per garantire i LEA, livelli essenziali di assistenza, alle strutture accreditate. Naturalmente questa gente guadagna anche tramite prestazioni private, ma tra il giro di collocazioni fatto dalle cooperative di proprietà dei politici (ricordiamo la Seatt del cinghiale), affidamenti da parte delle amministrazioni locali in cambio di pacchetti di voti, commistione con il malaffare possiamo dire che il mantra rimane uno: privatizzazione dei profitti, socializzazione dei costi. La lotta del collettivo è continuata denunciando la danza dei commissari nominati dal governo centrale per la sanità calabrese: un andare e venire che anche la tv nazionale ha riportato all’attenzione dei cittadini.
Per quanto riguarda questioni più specifiche, ma non di certo meno gravi, FE.MIN., tramite comunicato mezzo social esprime con parole dure ma estremamente lucide la motivazione dell’occupazione:
“Ad un anno di distanza, delle 11 U.S.C.A., costituite con la delibera di Zuccatelli nell’aprile 2020, sono poche quelle completamente funzionanti ed addirittura alcune… non esistono! È il caso di Cariati, di Castrovillari, dove l’U.S.C.A. funziona a singhiozzo, ma soprattutto di Mendicino, dove di fatto non esiste. Infatti, secondo la normativa dovrebbe esserci 1 U.S.C.A. ogni 50 mila abitanti, ma quella di Cosenza, in Via degli Stadi, serve una popolazione di 165 mila abitanti: più del triplo. Quel che è certo è che i calabresi e le calabresi non hanno avuto il piacere, per non dire il diritto, di ricevere adeguata assistenza domiciliare, né si è mai concretizzato un sistema di tracciamento consono e valido, motivo per cui ci siamo ritrovati più volte in zona rossa. Al contempo, abbiamo assistito alla grande passerella dell’ospedale da campo che ha ospitato solo 40 pazienti in tre mesi, al modico prezzo di 1 milione di euro. Abbiamo deciso di esprimere il nostro dissenso occupando simbolicamente la sede dell’U.S.C.A. fantasma di Serra Spiga, travolta da uno scandalo nazionale e che ad oggi resta nelle condizioni in cui era stata impietosamente filmata a ottobre 2020. Un luogo fatiscente, che ospita inoltre uno dei tre centri sclerosi multipla in Italia nonché una tra le principali centrali del 118 i cui operatori sono costretti a turni in condizioni invivibili specie nel weekend poiché, ad esempio, senza riscaldamenti, in quanto questi sono centralizzati. L’ASP spende ogni mese per questa struttura maltenuta 20 mila euro di affitto, una cifra esorbitante […] Un’altra nota molto dolente è quella che riguarda la gestione dei vaccini. Siamo la penultima regione d’Italia per dosi somministrate e qualche giorno fa abbiamo assistito alla ancora irrisolta sparizione di circa 40 mila dosi, che sono state consegnate alla regione e mai somministrate. Sono esemplari, infatti, le scene penose di pochi giorni fa in alcuni paesi della provincia di Cosenza, dove 500 ultraottantenni, dopo essersi recati all’appuntamento, sono stati rimandati a casa senza essere ricalendarizzati, perché l’ASP ha detto di aver finito le dosi.”
Dopo le nottate passate sul tetto dell’ASP di Serra spiga, dunque, FE.MIN. ottiene l’incontro con il nuovo commissario ad acta per la sanità calabrese. In un video postato su Facebook, una delle portavoce del collettivo femminista, Jessica Cosenza, afferma:
“siamo in diretta sul tetto dell’USCA ma con una buona notizia: il Commissario Longo ha accettato un incontro per domani mattina alla cittadella regionale per le 10:30, chiediamo una partecipazione attiva, anche simbolicamente da parte dei cittadini e delle cittadine. Potete contattare tramite pagina Facebook, numeri di telefono e quant’altro. Ora l’occupazione è sciolta ma saremo pronte a metterci di nuovo sul piede di guerra se non dovessimo essere ascoltate.”
FE.MIN. vince la battaglia, per ora possiamo dire che “la lotta paga”.