Walter Mauriello, Presidente di Meritocrazia Italia
Walter Mauriello, Presidente di Meritocrazia Italia
Politica Locale

Intervista a Walter Mauriello Presidente di Meritocrazia Italia

Oggi è nostro ospite Walter Mauriello, Presidente di Meritocrazia Italia, associazione culturale e politica, presente su tutto il territorio nazionale.

Buongiorno Avv. Mauriello, per iniziare ci racconti un pò chi siete e cosa fate?

Meritocrazia rappresenta tutto ciò che il popolo auspica per vivere in una società equa e solidale. E’ un Movimento che nasce dal desiderio di dare un contributo fattivo al miglioramento del presente, per la costruzione di un futuro sostenibile. 
Abbiamo voluto realizzare un laboratorio di idee, un luogo di aggregazione e confronto tra persone con esperienze personali, professionali e politiche diverse, ma tutte disposte a mettersi al servizio del Paese per la costruzione del benessere collettivo. Grazie al dialogo costante con le realtà locali, cerchiamo di cogliere, per ogni settore, i profili di criticità che meritano maggiore attenzione. Con attività di studio e ricerca, proponiamo soluzioni adeguate a dare soddisfazione a tutte le istanze che invocano tutela, in un ragionevole bilanciamento ispirato alla prioritaria protezione della persona e dei suoi bisogni esistenziali.

Il merito è alla base della vostra associazione? Cosa intendete per merito?

Innanzitutto permettetemi di evidenziare come per Noi non esiste il merito, ma esistono i meriti, convinti che ci siano talenti diversi e che sia indispensabile procedere con la valorizzazione delle particolari capacità e attitudini di ciascun individuo, per consentire il miglior sviluppo della personalità del singolo a vantaggio anche della collettività.
Certamente il merito è uno dei principi posti a fondamento dell’Associazione, perché la sfida che Meritocrazia Italia intende raccogliere è quella di canalizzare la competenza e l’impegno al servizio della cosa pubblica, grazie all’impegno di tutti coloro che credano sia possibile operare insieme, contro nessuno e per il bene comune, convinti che sia giunto il momento di offrire un messaggio di speranza e disponibilità, ripartendo da una concreta rivoluzione culturale e dalla riaffermazione di un saldo sistema valoriale di base.
Ed allora, oggi più che mai, Noi crediamo si debba ripartire dall’impegno dei meritevoli, che, si badi, noi non individuiamo nell’èlite dei migliori curricula, ma in coloro i quali ogni giorno, in qualunque ambito e partendo da qualunque condizione iniziale, senza lamentarsi ma rimboccandosi le maniche, fanno il loro lavoro onestamente cercando costantemente di migliorare se stessi ed il mondo che li circonda.
Non cerchiamo di essere sul palco ma lottiamo affinché sul palco salga il disagio per essere risolto e curato.

E’ ormai da anni che in Italia il dibattito politico e sociale sembra polarizzarsi tra élite politiche ed economiche, spesso autoreferenziali, e una larga fetta di classe politica che punta a parlare alla cd. “pancia del paese”, dove si pone Meritocrazia Italia sulla linea immaginaria di questo confronto?

La ringrazio per aver individuato un aspetto cruciale e critico della politica italiana che mi consente di chiarire il diverso approccio metodologico che si propone Meritocrazia Italia di fronte alle problematiche poiché le soluzioni non vanno mai ricercate valutando la pancia dei cittadini italiani bensì puntando al territorio ben più affascinante ma oggi sempre meno esplorato che è il ragionamento.
Siamo stanchi dell’odio delle liti degli attacchi a chi governa sogniamo una politica solo di confronto e di leale dibattito. Meritocrazia si pone sulla linea dell’analisi lucida e capace di prevedere su ciascuna questione le vere ricadute economiche e sociali ma anche di compenetrare le regole del prodotto interno lordo con quelle del prodotto interno umano e su una comunicazione di verità che non lasci spazio ad alcuna forma di scollamento nelle scelte politiche tra la parte che decide e quella che subisce la decisione. La pandemia da Covid 19 è stato un evento eccezionale che ha colpito il mondo intero, trovando tutti impreparati a gestire una situazione non facile di tale portata e a livello livello nazionale e a livello europeo. Abbiamo assistito all’emissione di tanti DPCM che hanno generato molta confusione nella loro attuazione. Il Paese è stato paralizzato da quanto accaduto, con gravi ripercussioni sull’intero comparto economico, sia per le grandi imprese sia per le micro imprese. Tale situazione ha modificato inoltre le nostre abitudini quotidiane, relegandoci tutti in casa, dove ci siamo reinventati sfruttando l’ozio forzato come terapia per valorizzare alcuni rapporti. Anche molteplici attività lavorative hanno dovuto adeguarsi a nuove forme di lavoro, pensiamo allo smartworking. Nella fase due è necessario ripartire e sia lo stato che l’Europa devono mettere in campo strumenti concreti per la ripresa, pensiamo alla liquidità e a forme di sostegno previdenziali. Dobbiamo curare prima di tutto il debole, ma dobbiamo lottare con tutta le forze per salvare le imprese, i lavoratori autonomi, gli artigiani, le botteghe, i ristoratori, il turismo, la moda ed il commercio. Dobbiamo dare fiducia con una politica coraggiosa. Senza limiti e senza condizioni.

Al vostro interno ci sono professionisti dei più svariati settori, cosa propone Meritocrazia Italia per fronteggiare l’enorme crisi economica e sociale dovuta alla pandemia da Covid-19?

Innanzitutto occorre immettere immediatamente vera liquidità nelle casse delle imprese e delle professioni per salvare il tessuto produttivo del Paese in modo semplice e senza troppi vincoli (art. 137 TUB e segnalazioni CRIF), scongiurando il rischio di una loro morte sicura con conseguente disoccupazione dilagante. In secondo luogo occorre sburocratizzare la P.A. ed in particolare le procedure degli appalti pubblici, utilizzando il metodo del ponte Morandi, per potenziare le infrastrutture critiche del Paese (non solo ponti, strade, autostrade e ferrovie, ma anche reti informatiche con la banda larga su tutto il territorio nazionale).

Al Sud Italia, dove la situazione economica e occupazionale è da sempre critica, importanti settori della società civile e della magistratura sono preoccupati per la possibilità che i gruppi della criminalità organizzata diventino ancora più forti e utilizzino i loro soldi per accaparrarsi ciò che resta del tessuto produttivo sfiancato dalla crisi post pandemia, cosa proponete per arginare questo nefasto scenario?

Per incentivare la lotta alla piaga del lavoro nero, fenomeno già gravemente diffuso su tutto il territorio nazionale ma che nell’esasperazione indotta dalla pandemia pare poter assumere nel meridione italiano dimensioni mai raggiunte in precedenza e sul quale la malavita organizzata ha già posto il proprio sguardo avido, è assolutamente prioritario predisporre il riordino della disciplina dei rapporti di lavoro ed il conseguente efficientamento ed irrigidimento dell’attività ispettiva. Tra molte altre misure individuate nel proprio Progetto Italia, Meritocrazia ha suggerito l’adozione di una finestra temporale di voluntary disclosure inerente il lavoro dipendente irregolare, finalizzata alla relativa regolarizzazione senza l’applicazione di sanzioni, condizionandola alla previsione di una stabilità quantomeno annuale dell’assunzione formalizzata, con possibilità per le Parti di definizione conciliativa delle pretese pregresse. Per dare nuova linfa alle aziende così provate dal momento, Meritocrazia ha, inoltre, suggerito di introdurre lo strumento della Pace Fiscale sulle cartelle esattoriali inerenti la materia del lavoro, con previsione di una percentuale di pagamento a saldo e stralcio attestata sul 20% del totale richiesto, da corrispondere in massimo 4 rate trimestrali tenuto conto che, negli ultimi 10 anni, l’enorme macchina di Equitalia/Agenzia della Riscossione spa ha recuperato appena il 10% del totale delle cartelle emesse.

Grazie per la disponilità Walter

Grazie a te Lorenzo e a tutta la redazione di LiberaRende

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