Iacucci: il barbaro omicidio di Agitu Gudeta chiude tragicamente un anno tra i più duri della storia dell’umanità.
Il barbaro omicidio di Agitu Gudeta chiude tragicamente un anno che senza alcun dubbio è stato uno dei più duri della storia dell’umanità.
La rifugiata etiope, fuggita dal suo paese, che da anni risiedeva in Trentino era il simbolo di un’integrazione riuscita, un esempio di operosità generosa e di voglia di vivere tipica di chi è sfuggito alla morte o alla persecuzione.
Aveva dato avvio proprio in Trentino ad una bella attività di pastorizia con l’intento tra l’altro di salvare dall’estinzione la capra mochena.
Aveva trovato casa, lavoro e dava lavoro ad altri.
La sua storia è finita così, forse quando pensava ormai di essere al sicuro. Ma resta il suo esempio per tutti noi di un’integrazione possibile in un paese in cui gli immigrati possono essere una risorsa anche economica se invece dell’odio avessimo tutti la volontà di riscatto di Agitu.
Perché anche noi abbiamo bisogno di riscattarci e mi auguro sia il 2021 un anno di riscatto umano, in cui possiamo diventare tutti persone migliori.
Allora, mi permetto di fare mie e di adattare al Capodanno le parole di auguri di Agitu del suo ultimo post di Facebook in occasione del Natale: “Buon anno a te che vieni dal sud, buon anno a te che vieni dal nord, buon anno a te che vieni dal mare, buon anno per una nuova visione e consapevolezza nei nostri cuori”.
Franco Iacucci, Presidente della Provincia di Cosenza