Fridays For Future Calabria: “Le Ecomafie fanno affari con l’attuale sistema di smaltimento rifiuti. Stop alla costruzione di nuove discariche”
“Elaborare un piano che rimetta al centro ecosostenibilità, bene collettivo, riuso e riciclo”
Di Matteo De Bonis
In un’intervista rilasciata alla fine della settimana scorsa la Presidente della Regione Calabria Jole Santelli ha detto di voler superare una volta per tutte un sistema di conferimento e smaltimento rifiuti che evidentemente non funziona ed è causa di cicliche emergenze rifiuti ogni due o tre mesi ormai dal 1997 e ci è costato in passato un commissariamento.
Ma siamo ancora una volta di fronte alla sagra dei politici che dicono A e fanno B, cosa che purtroppo siamo abituati a vedere nella nostra regione e non solo. Infatti lo scorso mercoledì sera sempre la Santelli ha emanato un’ordinanza, già condannata con toni forti da Legambiente e numerosi comitati ambientalisti.
Con l’ordinanza 45/2020 torna ad affidarsi a un circolo vizioso chiedendo l’ampliamento di discariche esistenti, la riapertura di discariche messe sotto sequestro per problemi di sicurezza e addirittura l’individuazione di nuovi siti per la costruzione di altre tre discariche a Siderno, Corigliano-Rossano e una probabilmente dovrebbe sorgere a Rende.
Tutti sanno che per costruire una nuova discarica nel migliore dei casi ci vogliono circa 5 anni, tempo e soldi pubblici sprecati quando si potrebbero avviare vere riforme strutturali con risparmio di tempo, salute e soldi pubblici.
Le chiacchiere stanno a zero. O con noi o con le ecomafie che fanno affari con l’attuale sistema di smaltimento dei rifiuti.
Non possiamo più permetterci alcuna ambiguità di fronte a una crisi climatica ed ecologica che rischia di rubarci il futuro. Discariche ed inceneritori avvelenano il Pianeta e fanno male alla salute di tutti e tutte noi.
Chiediamo quindi anzitutto che con una nuova ordinanza si fermi l’individuazione di siti per nuove discariche e ci uniamo a Legambiente nel chiedere un tavolo di confronto (anche permanente, se necessario) con i comitati ambientalisti per elaborare un piano che rimetta al centro ecosostenibilità, bene collettivo, riuso e riciclo.