Elezioni provinciali, Controcorrente: Stasi candidatura valida
Alcune considerazioni a margine della proposta lanciata dai sindaci dello Ionio in merito alle prossime elezioni per il rinnovo della presidenza e del consiglio provinciale di Cosenza.
1) Condividiamo pienamente l’indicazione offerta al PD di aprire una discussione sulle scelte da fare in merito alle candidature. Non è pensabile che due o tre eletti decidano le scelte di un partito (in questo caso la ricandidatura di Iacucci). Un partito, soprattutto se si chiama Democratico, discute. È una questione strategica. E non ci pare che di questa come di altre scelte del futuro prossimo si sia discusso con i membri del coordinamento provinciale, con i sindaci iscritti al PD, con i segretari di circolo, con le aree nazionali del partito.
2) Condividiamo la necessità di superare l’assetto centralizzato su Cosenza, riconoscendo un ruolo decisivo ai territori. Alla Sibaritide e dunque alla città di Corigliano-Rossano. Ma non solo: rivolgiamo l’attenzione al Pollino che, riconfermando Lo Polito a Castrovillari, si continua a dimostrare consolidato bacino del centro-sinistra. Al Tirreno, dove insistono due consiglieri regionali eletti a sinistra, di cui tenere conto nelle scelte del partito e a cui chiedere conto delle rispettive posizioni. Alla Presila rossa, nei cui confronti è impensabile il trattamento riservato alle ultime elezioni regionali a quali sono stati candidati ben quattro iscritti al PD della zona. Insomma, occorre pensare un partito dei territori.
3) Accogliamo favorevolmente il fatto che l’invito venga dai sindaci. A loro, va richiesto di giocare un ruolo politico, assumendosi le relative responsabilità e non nascondendosi dietro i contentini offerti nel passato.
4) Crediamo debba essere discussa seriamente la proposta di candidare Stasi: potrebbe essere una valida candidatura del centro-sinistra. Imponendo la discontinuità rispetto alla giunta regionale Oliverio, Zingaretti ha aperto una stagione di rinnovamento. Occorre essere coerenti e proseguire su quella strada. Altrimenti, rischieremo uno sterile sostituismo tra alcune figure apicali.
5) Chiediamo però a Stasi (e dovrebbero farlo anche i sindaci dello Ionio) di segnalare una sua scelta univoca di campo. Dichiari la sua appartenenza all’area del centro-sinistra. Ancor meglio, riscopra la centralità dei partiti nelle democrazie rappresentative: si iscriva al PD o anche ai Verdi, di cui ha condiviso le battaglie. L’appartenenza territoriale e quella generazionale possono esprimere un cambio di passo. Necessario ma non sufficiente. Quelle politiche sono scelte di campo.
CONTROCORRENTE
Associazione politico-culturale