Corona virus, preoccupazione per i lavoratori dei call center: “sono luoghi potenziali di diffusione del contagio”
Il corona virus si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia, anche qui in Calabria sono stati riscontrati i primi casi e, come nel resto del Paese, tanta è la preoccupazione per un virus che sta mettendo in seria difficoltà la tenuta del nostro sistema sanitario.
E’ fondamentale arginare il contagio
E’ molto importante arginare e cercare di bloccare la diffusione del virus, tutelando in tal modo i soggetti più vulnerabili ovvero anziani e persone con un quadro clinico già critico.
La chiusura delle scuole e le misure straordinarie adottate dal Governo Conte sono un primo passo per arginare il contagio, tuttavia per quanto sia notevole lo sforzo degli enti pubblici, tutto ciò sarà inutile se anche i privati non adotteranno le dovute precauzioni per scongiurare la diffusione del Covid-19.
Lavoratori dei call center molto preoccupati
In queste ore ci stanno arrivando decine di segnalazioni da parte dei lavoratori dei call center.
Tra Rende e Montalto sono presenti numerose aziende di telemarketing e customer care, luoghi in cui si lavora a stretto contatto, 60/70 operatori ammassati in un’unica sala, con mouse, pc, tastiere che spesso non sono personali e che tra un turno e l’altro vengono utilizzati da almeno tre lavoratori diversi, distanza da una postazione e l’altra che non rispetta il metro necessario per impedire un eventuale contagio, sanificazione degli ambienti del tutto assente.
Favorire il tele-lavoro da casa
Sono in migliaia nell’area urbana cosentina gli impiegati nei call center, lavoratori spesso sottopagati e poco tutelati, in tanti si chiedono se non sia il caso di bloccare per il momento questo tipo di attività e di promuovere il telelavoro da casa, il cosiddetto “homeworking” a cui molte aziende del nord e centro Italia stanno ricorrendo, in questi giorni, per evitare la chiusura totale dell’attività.
Senza creare alcun allarmismo, non sarebbe il caso di chiudere temporaneamente luoghi di lavoro che al pari delle scuole possono essere centri di potenziale diffusione del virus, favorendo il telelavoro da casa e quindi tutelando sia la saluta che il posto di lavoro?