Caso Morisi: Salvini ha perso la faccia, la Lega non ha nessuna credibilità politica
Politica Nazionale

Caso Morisi: Salvini ha perso la faccia, la Lega non ha nessuna credibilità politica

La vicenda di Luca Morisi, certo non può essere sottaciuta o diversamente tollerata come molti vorrebbero o credono di volerlo, o come lo stesso Matteo Salvini la cui credibilità etica e politica sta lentamente agonizzando.

Non trovo assolutamente corretto questo strano modo di intender la political correctness, per palesare una netta superiorità culturale e morale, quasi da esimerci da ogni atto giudicante o giudicato, come se noi al contempo non venissimo giudicati giornalmente anche nel vivere comune; è assolutamente intollerabile l’atteggiamento ipocrita della Lega e dei suoi vertici politici, Giorgietti ma soprattutto Matteo Salvini, essendo loro invasati esaltatori della purezza, della famiglia, della fede e della razza; beh sapere che chi scriveva a Salvini cosa dire, è probabilmente omosessuale, amante dei festini fatti di coca e altre droghe da identificare, è decisamente un amarissimo boccone da digerire.

Il mondo della politica dovrebbe innanzitutto interrogarsi, su tutta questa pacchiana spettacolarizzazione messa in scena da queste agenzie di comunicazione, che hanno trasformato la sfera pubblica di Habermas, nel salotto di Barbara D’Urso, giustificandolo come il tipico atteggiamento di avvicinamento al popolo (o popolino), se la politica è un momento di confronto culturale ritorni tale ed elité.

il Morisi inoltre, amante della bella vita e della coca, ha praticamente rivelato al mondo intero, che in tutta quella marea di cazzate che faceva proferire al duro Salvini, non ci credeva neanche lui, è nella sua tracotante superiorità morale, ingannava le folle fomentando la macabra violenza dell’essere puri.

In ultimo, ma sicuramente non sicuramente per importanza c’è da capire, cosa sono le altre due sostanze rinvenute sul luogo, in delle fiale. Le droghe che si possono trovare allo stato liquido sono ad esempio la Ghb (l’ecstasy liquida) o la Gbl, la cosiddetta “droga dello stupro”. Ma saranno le analisi a determinare cosa ci fosse nel flaconcino sequestrato a ferragosto ai tre ragazzi che ha fatto scattare l’accusa di cessione.

 

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