Benefit Corporation: la Terra salvata dalle aziende
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Cultura e Società

Benefit Corporation: la Terra salvata dalle aziende

di Sandra Giorgetti

Un nuovo scenario

Nel 2019 l’associazione americana che raccoglie gli amministratori delegati delle principali società ha presentato una dichiarazione firmata da 181 top-manager nella quale si dichiarava l’impegno a guidare le proprie aziende a beneficio di tutte le parti interessate, clienti, dipendenti, fornitori, comunità e azionisti.

Nel 2020 il re della finanza Larry Fink ha dichiarato di estromettere dal suo fondo Black Rock, sancta sanctorum del capitalismo, tutte quelle società che non attiveranno politiche di sostenibilità.

In Europa Ong, associazioni, sindacati e economisti hanno espressamente chiesto a Christine Lagarde Presidente della BCE di impegnarsi attivamente nella lotta ai cambiamenti climatici spostando i flussi di denaro e investimenti verso una “transizione a basse emissioni di carbonio e socialmente equa”

Anche l’Agenda 2030 dell’ONU con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile riconosce un ruolo sempre più rilevante alle imprese e come afferma Enrico Giovannini, Presidente di Asvis : “ Il contributo delle imprese sarà sempre più fondamentale rispetto alle sfide del nostro tempo e di come esse di qualsiasi dimensione e settore produttivo possano e debbono apportare il loro contributo combinando innovazione e sostenibilità.”

Sicuramente molti investitori saranno preoccupati dall’impatto che le politiche legate al clima avranno sui costi, sui prezzi e sulla domanda dell’economia nel suo complesso. Ma il dado è tratto e il percorso di andare oltre l’obiettivo del profitto per massimizzare l’impatto verso la società e l’ambiente sembra sempre più affermarsi.

Le B Corp

In questo percorso virtuoso si distinguono le B Corp aziende che stanno riscrivendo il sistema di fare impresa e che sono, ormai, presenti in 130 settori e in 50 paesi e oltre 100 in Italia.

Ma come si diventa B Corp? Il primo passo è misurare il valore che l’azienda sta creando per la società e per farlo si può adottare la certificazione BIAB Impact Assessment che viene messo a disposizione gratuitamente, uno strumento facile e completo che già più di 1200 imprese nel mondo stanno usando per valutare e migliorare le proprie performance aziendali. (Dati Nativa Lab)

La misurazione tiene conto dei parametri relativi all’ambiente, ai lavoratori, alla comunità dove opera l’impresa, alla governance e ai clienti ricavandone un punteggio che verrà verificato dall’ente certificatore B Lab e che se supererà lo score del punteggio minimo di 80 punti darà diritto a diventare una B Corp certificata.

L’ente certificatore B Lab con il Global Compact delle Nazioni Unite ha sviluppato, inoltre, SDG Action Manager, un protocollo per misurare il progresso delle aziende verso i 17 Sustainable Development Goals 2030, sostenendole nel loro percorso di miglioramento delle performance rispetto a ciascun obiettivo.

Siamo quindi di fronte a una rivoluzione copernicana; il mondo “for profit” si impegna a realizzare una economia che da “estrattiva”, giunta ormai al capolinea, diventa “rigenerativa” che non solo non crea danni ma ripara quelli del passato restituendo in termini di miglioramento ambientale e sociale quello che riceve.

Un passaggio epocale che da un economia basata solo sugli shareholders , gli azionisti che perseguono legittimamente il profitto ad un’altra in cui anche gli stakeholder , in questo caso la comunità possano lavorare insieme per il bene comune.

Uno sguardo alle B Corp italiane

Tra le aziende che hanno creduto al cambiamento di paradigma che impone il processo d adesione al movimento B Corp grandi brand come Alessi , la fabbrica del design certificato, la Fratelli Carli, la prima realtà italiana a ottenere la certificazione. Treedom la B Corp che pianta alberi nel mondo e ne segue la crescita favorendo occasioni di integrazione al reddito dei contadini che curano le piante. Slow Food. Illy Caffè la prima azienda del caffè italiana a ottenere la certificazione. Nativa Country Partner di B Lab per l’Italia. Senza dimenticare Novamont, leader nella produzione di bio-plastiche.

Questi sono alcuni esempi di grandi gruppi, ma ci sono anche molte piccole e medie imprese in un elenco che ne raccoglie più di cento in ogni settore e che al momento risulta essere la comunità con la crescita più veloce in Europa.

Una crescita che fa ben sperare e che risponde alla domanda preveggente che si poneva Adriano Olivetti :

Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti?”

Fonte: https://www.ecologica.online/2021/04/22/benefit-corporation-la-terra-salvata-dalle-aziende/?fbclid=IwAR1uBpdZL_Z6_CLFXzfULhxD6c-oEa1q7WYL8bfD20arZ4Os8RvLP4UpcsM

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