I Patriarchi della Sila: Un viaggio tra i monumenti verdi della Sylvia Brutia
Tradizioni e Paesaggi

I Patriarchi della Sila: Un viaggio tra i monumenti verdi della Sylvia Brutia

GLI ALBERI MONUMENTALI DELL’ ALTOPIANO SILANO

 Nascosti nelle foreste dell’altopiano della Sila, si trovano alcuni dei più imponenti alberi di tutta la nostra Penisola. Si tratta di grandi patriarchi, alberi pluricentenari, alcuni dalle forme strane, con diametri eccezionali, con enormi altezze, con chiome singolari, e tronchi spesso martoriati, contorti, segnati dalle avversità del tempo, ma che dimostrano ancora angoli selvaggi, grandiosi scenari di antiche selve, creando così una magica e suggestiva atmosfera.

Innumerevoli “patriarchi verdi” vivono nel Parco, dai “Giganti della Sila”, in Sila Grande, a “Prometeo” e ai “Giganti del Gariglione”, in Sila Piccola, ed a tanti altri alberi secolari sparsi sui crinali, nelle valli, lungo i fiumi, a immortalare l’esaltazione, l’apoteosi di madre natura.

La più imponente dimostrazione è la grande “Riserva di Fallistro”, affidata in concessione al Fondo Ambiente Italiano (FAI) dal Parco Nazionale della Sila nel 2016. La riserva, che rappresenta un monumento naturale di estrema rarità in Europa, scrigno di una ricca biodiversità, testimonianza dell’antica e maestosa Silva Brutia, tutela un nucleo di immensi pini larici. Alcune delle piante sfiorano i 45 metri di altezze e i loro tronchi hanno un diametro di quasi due metri. Si trovano su un dolce pendio rivestito da felci, dal quale i grandi alberi emergono gli uni “abbracciati” agli altri. I grandi fusti colonnari, a volte deformati da fulmini, da nevicate o da malattie, sostengono spesso rami contorti; le cime si allargano all’estremità dando vita a curiose piattaforme che ricordano altri giganti, quali il pino loricato e il pino domestico.

L’albero più famoso del Parco era, tuttavia “Promoteo”, un abete bianco gigante alto più di 35 metri, con 2,40 metri di diametro, localizzato nella foresta del Gariglione, in provincia di Catanzaro. Nel 2001, purtroppo fu bruciato da ignoti, nonostante l’intervento del Corpo Forestale dello Stato. Oggi di esso rimane solo un immenso tronco spoglio!

Accanto a questi anche altre piante, come il “Castagno di Musco”, ubicato nel territorio di Petilia Policastro, in provincia di Crotone. Un albero che ha un’altezza di 26 metri e una circonferenza di 6,50.E ancora il “Castagno del cielo”, ubicato a Melitani, nel comune: di Cerva (Catanzaro),con una circonferenza alla base di 13 metri e un’altezza di  25 metri; il  “Cerro Casa Pasquale” ubicato a Cotronei (Crotone), con una circonferenza alla base di 4 metri e un’altezza di 26 metri; il “Pino Vutullo” di Taverna, in provincia di Catanzaro, con un’altezza di 28 metri e, il “Pino Buturo”, sempre in provincia di Catanzaro, con un’altezza di 32 metri.

 Un viaggio nel tempo, dove abbiamo avuto la possibilità di scoprire l’antica anima del territorio della Sila, un tempo totalmente ricoperta da questi grandi alberi!

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