Rende: “Città dello Sport? Non è tutto oro ciò che luccica”
Cronaca Locale

Rende: “Città dello Sport? Non è tutto oro ciò che luccica”

Gentile redazione, chi vi scrive è un cittadino indignato per la patetica messa in scena montata dal sindaco e dalla sua giunta, in cui si festeggiava l’ennesimo inutile traguardo raggiunto, ovvero la nomina di Rende a città dello sport 2023. Come buona prassi di un certo modo di fare politica, l’idea di buttare fumo negli occhi ai cittadini per distrarli dai reali problemi della città funziona sempre e l’ennesima pacchiana celebrazione ha proprio questo scopo.

Il problema è cercare di comprendere cosa intenda il sindaco Manna per città dello sport, e come  collocarla correttamente all’interno della vita sociale della comunità rendese.   Anche perché  la comunità europea riconosce lo sport  come un bene che appartiene alla collettività e in quanto tale tutti i cittadini devono essere messi nelle migliori condizioni di esercitare tale diritto; proprio per questo esistono strutture pubbliche accessibili anche per chi non naviga in condizioni economiche agiate, ma a Rende non è proprio così.

Il sindaco insieme alla sua giunta utilizza lo sport per soddisfare i bisogni dei suoi “soci elettorali”, affidando strutture pubbliche a privati che le gestiscono in maniera strettamente personale, con prezzi certamente non accessibili a tutti (ad una società calcistica sono stati chiesti 8.000 euro per otto mesi) pagando tra l’altro un canone di gestione, veramente irrisorio. Questo fenomeno di privatizzazione sta interessando un po’ tutto il patrimonio pubblico della città e pian piano tutte le strutture appetibili saranno “regalate” ai privati.

E quelle in degrado poco consone con l’appetito dei privati, che fine faranno?

La risposta è semplice rimarranno degradate e abbandonate. È il caso ad esempio dei campetti del centro storico, che si trovano in uno stato di totale abbandono e decadimento, tutto in linea con l’idea di rigenerazione del borgo antico e con la città dello sport. Per quel che ne so, esisteva un determina dirigenziale del 2019 in cui era prevista una gara di affidamento con il comune che si impegnava a procedere con una totale opera di ristrutturazione e manutenzione della struttura; cosa che non è mai avvenuta, probabilmente i fondi sono stati destinati ad altro.

Caro sindaco se Rende è la città dello sport lo deve essere a 360° e deve essere uno sport inclusivo, e non interesse esclusivo degli amici e dei “potenti

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