In campagna elettorale c’è chi parla di programmi e di prospettive e chi invece predilige modi molto più “spiccioli” per accaparrarsi la fiducia dell’elettorato.

Sono decine i ragazzi illusi dagli aspiranti consiglieri regionali che frequentano le segreterie, lavorano durante la campagna elettorale con la promessa di un posticino sicuro in Regione. Sono segretari, autisti, centralinisti, comunicatori: ce n’è per tutti.

Ma è una falsa speranza. Un’illusione. Una distorsione del sistema.

Non possiamo più consentire che sindaci ed ex sindaci, assessori, parenti e amici, consiglieri trombati o non ricandidati svernano, pagati e coccolati con i nostri soldi, negli uffici di Palazzo Campanella senza peraltro avere, nella maggior parte dei casi, le competenze per coadiuvare l’attività istituzionale.

Un’indecenza che drena centinaia di migliaia di euro alle casse regionali e che appena sarò eletto proporrò di abolire.

Basta con le infornate di portaborse.

Bisognerà attingere dai dipendenti di ruolo della Regione. E se proprio non dovessero esserci le professionalità richieste, si dovranno ricercare con una selezione pubblica, aperta e trasparente.